Citata per la prima volta nel 979 d.C., Alvignano ha una storia molto più antica avendo origine dalla
città di Cubulteria, prima sannita e poi romana, posta in pianura nei pressi del fiume Volturno. In
seguito alle invasioni e distruzioni ad opera dei Saraceni, questo antico centro fu spopolato e gli abitanti
si rifugiarono alle pendici delle vicine colline Trebulane dove, in una posizione più elevata e più vicina
alle vie di fuga sulle alture, fondarono l’attuale Alvignano. Il nuovo nucleo prese il nome da un cittadino
romano che vi aveva molte proprietà, Marco Aulo Albino prefetto della prima coorte dei Bruci,
duunviro quinquennale, questore, curatore della respublica dei Cubulterini, patrono, e in Alife
duumviro quinquennale, questore, patrono.
Per quanto sia un piccolo paese, Alvignano ha un patrimonio storico, artistico e naturalistico invidiabile.
Cominciando dai borghi medievali di Marcianofreddo e Montaniccio, che conservano intatta la pianta
caratterizzata da stretti vicoli intorno all’antica chiesa di S. Maria del Carmine. Da lì con percorso a
piedi tra i sentieri sulle colline si giunge al suggestivo castello medievale con le quattro torri circolari
angolari, di epoca angioina, che domina tutta la valle del Medio Volturno, con sullo sfondo i monti del
Matese e il Taburno. Ai piedi della fortificazione si erge la bellissima chiesa dell’Annunziata, pure di
fondazione medievale, che conserva tele e statue ottocentesche e sulla cui piazza si affaccia l’antico
Asilo infantile “Principi di Piemonte”, la prima scuola pubblica del paese.
Il borgo di San Nicola con il superbo palazzo Bencivenga e il palazzo Tommaselli con il suo particolare
sopportico che lo rende comunicante con la chiesa di San Nicola di cui pregevole è il portale d’ingresso
di tardo 1500. Il borgo di San Mauro con la sua pianta medievale e con la chiesetta rinascimentale di
Santa Maria della Natività e il palazzo Iacobelli. La Piazza Monumento con le dimore storiche delle
famiglie Iorio e Martone e la chiesa di San Sebastiano dove si conservano le reliquie e il busto del
patrono San Ferdinando d’Aragona insieme con un organo del 1700.
Sull’antico sito di Cubulteria, poi, è ancora esistente l’affascinante chiesa paleocristiana di San
Ferdinando, già di Santa Maria di Cubulteria, che rimane l’edificio sacro più antico dell’intera diocesi di
Alife-Caiazzo. Infine, le bellissime campagne alvignanesi lambite dal Volturno, il fiume più lungo del
sud Italia, con i suoi boschi di Selvapiana e della Spinosa, un tempo riserve di caccia dei sovrani
Borbone, e varie masserie fortificate.